Perché Adda di Leonardo?
Perché Leonardo ha vissuto per quasi vent'anni a stretto contatto con questo fiume, lasciando nei suoi scritti e nel territorio le tracce del suo passaggio.
Perché Leonardo si è appropriato di questo territorio. Lo ha fatto suo disegnandolo e dipingendolo in alcune sue famose opere. Ricordiamo le due versioni de "La Vergine delle Rocce": quella parigina del Louvre e quella londinese della National Gallery.
Perché Leonardo ha vissuto per anni presso la Villa Melzi d’Eril di Vaprio. Gerolamo Melzi, conte palatino e capitano della milizia milanese, gli affidò il giovane figlio Francesco che fu il più caro dei suoi allievi, lo seguì fino alla morte e ne ereditò tutti i disegni e i manoscritti artistici e scientifici. Li trasferì nell villa di famiglia a Vaprio d'Adda e li conservò fedelmente con sè fino alla fine della sua vita.
Perché Leonardo, su incarico del Duca di Milano Ludovico il Moro, studiò a lungo il problema di come rendere navigabile l’Adda nel tratto delle rapide  tra Paderno d'Adda e Cornate d’Adda.
Perché perfezionò la tecnologia di un traghetto che, ancora oggi, unisce le sponde di Imbersago e Villa d'Adda sfruttando solo la forza della corrente.
La genesi dell’Ecomuseo si deve al comitato rotariano per il restauro delle Chiuse dell’Adda che, per primo, ha messo in luce il valore universale dei luoghi, avanzando l’idea del recupero.
Con il sostegno della Regione, la proposta ha ottenuto, successivamente, il riconoscimento dell’Unione Europea che, nel quadro del programma Terra, l’ha inclusa nel progetto Canaux Historique – Voies d’eau Vivantes.
Nel 2001, in seguito a un accordo tra Ministero dell’Ambiente e Regione Lombardia, è stato erogato un primo stanziamento per la realizzazione del primo nucleo della nuova realtà, l' Ecomuseo Adda di Leonardo. Si è iniziato, dunque, il restauro degli edifici siti nei pressi della Rocchetta (lo Stallazzo che è diventato punto di ristoro, nonché le ex-centraline della Conca delle Fontane e della Conca Grande, oggi centri di interpretazione).
É stata portata a termine anche la riqualificazione della strada Alzaia che costeggia l'Adda e il Naviglio, lungo il quale si sviluppano le "stazioni".
L’inaugurazione dell’Ecomuseo è avvenuta nel maggio del 2004. Nella fase iniziale il nuovo “spazio espositivo” si sviluppava dalla Diga di Robbiate alla Centrale Idroelettrica Esterle di Porto d’Adda. In seguito, su progetto di Giuseppe Petruzzo, il percorso è stato ampliato a nord fino a Imbersago e a sud fino a Cassano d’Adda, sempre tenendo presente il medesimo filo conduttore: il genio di Leonardo.
Ma cosa distingue un Ecomuseo da un museo tradizionale?
Un Ecomuseo non ha bisogno di quattro mura che lo racchiudano perchè i suoi unici limiti sono il cielo sopra di sè e il terreno che i "visitatori" calpestano.

Un Ecomuseo è uno scrigno in grado di racchiudere in sè l'essenza di un luogo.

Villa Melzi d’Eril a Vaprio, dove Leonardo da Vinci soggiornò quando era al servizio di Ludovico il Moro.

Villa Melzi d’Eril a Vaprio, dove Leonardo da Vinci soggiornò quando era al servizio di Ludovico il Moro.